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Montefalco: storia e tradizioni
Grazie alla sua posizione geografica la città di Montefalco è anche nota come "Ringhiera dell'Umbria". Dai suoi belvedere si possono ammirare tutto intorno i centri di Perugia, Assisi, Spello, Foligno, Trevi, Spoleto, Gualdo Cattaneo, Bevagna; più lontano si scorgono i rilievi dell'Appennino, del Subasio e dei Monti Martani; ma sono le vicine, colline ricoperte di oliveti e di vigneti ad affascinare maggiormente.
La cerchia compatta delle sue mura medievali, intramezzata da torrioni, si apre con le porte di Federico II, di Sant'Agostino (la torre dai merli ghibellini), di Camiano, della Rocca e di San Leonardo.
Nel Medioevo l'abitato ebbe il nome di Coccorone. Secondo la tradizione, che nel secolo XVI veniva definita 'antica', il toponimo deriverebbe dal nome del suo presunto fondatore, il senatore romano Marco Curione. Altri, invece, lo fanno derivare dal greco oros (monte).
Tra il 1239 e il 1240 il luogo prese il nome attuale di Montefalco, probabilmente legato ad uno dei falchi dell'imperatore Federico II di Svevia, espertissimo nell'arte della falconeria e autore de "Il trattato di falconeria" (De arte venandi cum avibus), che aveva soggiornato in Coccorone dal 9 al 13 febbraio 1240.
Da visitare è la chiesa-museo di San Francesco: una sintesi della storia, della cultura e della tradizione di Montefalco. Costruita, tra il 1335 e il 1338 dai frati minori, officiata fino al 1863, la chiesa in quell'anno passò in proprietà al Comune.
Dal 1895 è sede del Museo civico. Dal 1990 il museo si articola in tre spazi espositivi: la ex-chiesa, nota in tutto il mondo per gli affreschi delle Storie della vita di San Francesco di Benozzo Gozzoli (1452), dove si conservano una Natività del Perugino e affreschi di Scuola umbra del '400; la pinacoteca, dove sono custodite molte opere mobili di Francesco Melanzio (pittore montefalchese), di Antoniazzo Romano, della Bottega di Niccolò Alunno e di Melozzo da Forlì, oltre a dipinti di Scuola umbra dal '300 al '700, e una raccolta di Arti Minori; la cripta, in cui sono conservati i reperti archeologici, sculture e frammenti di varie epoche.
La via su cui si affaccia la chiesa-museo di San Francesco conduce direttamente alla bella piazza circolare dove si affacciano il Palazzo del Comune (sec. XIII-XIV), la ex-chiesa di San Filippo Neri (sec. XVIII), oggi teatro, l'oratorio di S. Maria (sec. XIII) e significativi esempi di residenze signorili del XVI secolo. Nel nucleo più antico del borgo medievale, presso la porta di Camiano, la chiesetta di S. Lucia (fine sec. XII). Da visitare anche la chiesa di Sant'Agostino, della comunità degli agostiniani, presso cui hanno operato diversi pittori, come Ambrogio Lorenzetti e Bartolomeo Caporali, e la chiesa di Sant'Illuminata (XVI sec.), impreziosita da affreschi di Francesco Melanzio e di altri pittori umbri. Fronteggia Sant'Illuminata la chiesa di San Leonardo, annessa ad un monastero di Clarisse dove si può ammirare una grande tela del Melanzio.
Sulla stessa via si scopre il fulcro architettonico di quest'area della città destinata ai monasteri: la grandiosa costruzione dedicata a Santa Chiara da Montefalco (1258-1309). Nel Santuario si trovano le reliquie della Santa e la cappella di Santa Croce, decorata nel 1333 con affreschi di Scuola umbra, di eccezionale valore.
Fuori le mura si incontrano il convento di San Fortunato, segnalato per la presenza di opere di Benozzo Gozzoli e Tiberio D'Assisi; il santuario della Madonna della Stella con pregevoli dipinti dell'Ottocento, e la chiesa di Santa Maria di Turrita ricca di affreschi devozionali dei secoli XIV-XVI. |
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